Maria Rosaria Boccia torna a parlare dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Dichiarazioni esplosive a PiazzaPulita su La7.
Era tanto attesa l’intervista di Maria Rosaria Boccia a PiazzaPulita su La7 e l’effetto successivo è stato davvero esplosivo. La donna, protagonista del rinominato caso Sangiuliano, ha espresso tutta la sua versione dei fatti che l’hanno vista coinvolta con l’ex ministro della Cultura e la nomina a sua consulente, poi saltata.
Caso Sangiuliano, la posizione della Boccia sulla nomina
Sul tema della nomina a consigliere grandi eventi, Maria Rosaria Boccia ha spiegato a PiazzaPulita: “La nomina era stata istruita, poi c’erano dei tempi tecnici, mi hanno detto che era prassi che il consigliere cominciasse” a collaborare, ha detto.
Successivamente il 16 agosto succede qualcosa: “Capisco perché vengo rimossa dalle chat del ministero. Io mi attivo per fare le famose telefonate e registrare quella che è agli atti dove si evince che invece la nomina c’era. Ero in vivavoce con il ministro mentre lui parlava con la moglie…”.
Ed è proprio in questo momento che la moglie di Sangiuliano “chiede di strappare la nomina”. La Boccia ha aggiunto: “Ascoltai quella telefonata perché mi sembrava surreale ciò che stava accadendo: una conversazione tra due estranei”.
Chat e messaggi di altri politici
La Boccia ha raccontato, inoltre, di avere ricevuto dall’ex ministro messaggi o screenshot con le conversazioni e le chat di altri politici. La donna, sempre a PiazzaPulita, ha detto: “Me li mandava perché gli piaceva una consulenza nelle risposte: sono in tutti i dispositivi che ha sequestrato la Procura. Ho letto tanti messaggi di molte persone che fanno parte del governo”, ha rivelato la donna. Ancora sul telefono di Sangiuliano, poi, la Boccia ha negato di aver clonato il telefono dell’ex ministro: “Lui mi dava il telefono, rispondevo a telefonate e messaggi”.